Cyberbullismo – Il fenomeno

Cosa si intende per Bullismo?

Con il termine Bullismo intendiamo una violenza fisica, verbale o psicologica ripetuta nel tempo, che implica un rapporto di squilibrio fra bullo e bullizzato.

La prima distinzione importante operata da Olweus, è quella tra:

– il bullismo diretto: attacchi rivolti alla vittima (aggressioni fisiche, insulti, gesti, smorfie e minacce) che – a sua volta –  si suddivide in:

1.bullismo fisico: commesso usando la forza fisica per colpire con calci e pugni la vittima, per spingerla, rovinarle o rubarle oggetti personali, estorcerle soldi o la merenda;

2.bullismo verbale: si esercita attraverso l’uso di parole, usate per insultare, deridere, prendere in giro ripetutamente, inventare dei nomignoli;

– il bullismo indiretto: consiste nell’isolamento sociale: esclusione dal gruppo e dai giochi, diffusione di pettegolezzi, manipolazione volontaria etc…

 

 

Singoli episodi di prepotenza o violenza, seppur gravi, non possono essere definiti atti di bullismo.

 

Cosa si intende invece per Cyberbullismo?

Al 2° comma dell’art. 1 della Legge 29 maggio 2017, n. 71 in materia di “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, si legge testualmente:

“Ai fini della presente legge, per  «cyberbullismo»  si  intende qualunque  forma  di  pressione, aggressione,   molestia,   ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno  di  minorenni,  realizzata  per  via  telematica, nonchè la diffusione di contenuti online aventi  ad  oggetto  anche uno o  più componenti  della famiglia del  minore il  cui  scopo intenzionale e predominante sia quello di  isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco  dannoso, o la loro messa in ridicolo.”

Questo fenomeno, nell’ambiente virtuale e intangibile della Rete assume caratteristiche specifiche, a seguito di alcuni importanti fattori, fra i quali:

 
ANONIMATO DEL MOLESTATORE

Il bullo può decidere di restare anonimo o nascondersi dietro falsi profili, e forte della sua non riconoscibilità, tende a fare o dire cose che difficilmente farebbe nella vita reale.

 
ASSENZA DI RELAZIONE

L’intermediazione della tecnologia, rende impossibile per il bullo percepire le emozioni e le reazioni della vittima, rendendo più difficile ogni forma di comprensione empatica verso la sofferenza provata da quest’ultima.

 
ASSENZA DI UN QUI E DI UN’ORA

L’ambiente senza confini temporali e spaziali della Rete non fa che amplificare la sensazione della vittima di essere raggiunta sempre e ovunque, anche nell’intimità della propria casa, rendendo impossibile prevedere e controllare gli attacchi.

 
VIRALITÀ

I messaggi offensivi o i video illecitamente diffusi, una volta pubblicati sono difficilmente rintracciabili e cancellabili. Questo materiale può quindi fare il giro del mondo in pochissimo tempo e raggiungere di conseguenza un vasto pubblico.

 

Bullismo e Cyberbullismo sono facce della stessa medaglia, e sebbene sentiamo parlare sempre più spesso solo e soltanto di cyber bullismo, ciò non toglie che il fenomeno del bullismo tradizionale resti tragicamente sempre attuale, come ci confermano anche i dati.