Nei focus dei genitori svolti a Torino e in Lombardia sono emerse valutazioni positive sul registro elettronico: viene giudicato come uno strumento che garantisce una comunicazione tempestiva sul programma scolastico, sul comportamento dei propri figli, sulle attività istituzionali.
In alcuni casi sembra avere avvicinato le famiglie alla scuola proprio perché ha comunicato “in tempo reale” le assenze dei figli. Secondo alcuni genitori, il registro elettronico potrebbe eliminare una parte di aleatorietà e incertezza presente nella comunicazione tra genitori nel canale WhatsApp, anche se permane il problema dell’interpretazione dei testi di alcune circolari.
Soprattutto nei focus dei docenti si registrano alcune criticità sul registro elettronico: non tutti lo sanno usare e non tutti gli istituti hanno il supporto tecnologico per una connessione adeguatamente stabile.
Anche per i genitori le difficoltà emerse riguardano la minore dimestichezza tecnica nell’uso dello strumento oppure la non disponibilità di una connessione adeguata.
Dalla ricerca emerge in più occasioni l’esistenza di grandi differenze tra gli istituti scolastici riguardo alle disponibilità e alle competenze tecnologiche nell’ambito della comunicazione tra scuola e famiglie: ad esempio, in alcune scuole i genitori sperimentano già forme di comunicazione avanzata attraverso il cloud (come nell’utilizzo di Padlet, un programma per creare bacheche virtuali).
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Esperienze/proposte di miglioramento
Sono ritenute utili tutte le forme di supporto alle famiglie meno “digitalizzate”: personale di segreteria per formare i genitori; servizi di supporto in orari fissi perché i genitori possano imparare ad utilizzare lo strumento; dialogo con il territorio per prevedere postazioni d’uso per quelle famiglie che non hanno ancora la connessione internet; nel caso di famiglie straniere di prima immigrazione che non parlano italiano, le forme di coinvolgimento nella scuola debbono prevedere anche progetti di mediazione linguistica e culturale