Mario Russo, Cgd, Psicologo ed esperto di formazione per i genitori e di valutazione delle performance, riprende il ciclo di interventi sulla valutazione a scuola intervenendo in merito alle prospettive che si aprono dopo l’emanazione dell’Ordinanza ministeriale, con le relative Linee guida, propedeutica alla reintroduzione dei giudizi descrittivi nella scuola primaria.
Se ricordate, su questa piattaforma web abbiamo accolto con soddisfazione il decreto che ha ripristinato per la scuola primaria i giudizi descrittivi di valutazione. Con l’occasione abbiamo anche ritenuto utile creare una sezione della piattaforma dove raccogliere i contributi di accademici ed esperti del mondo della didattica e dell’associazionismo sul valore di tale novità, soprattutto per i riflessi possibili sullo sviluppo di una nuova cultura della valutazione nella scuola pubblica del nostro Paese.
Finalmente, risolti alcuni problemi interpretativi, all’inizio di dicembre è stata emanata l’Ordinanza ministeriale, assieme alle Linee guida, per disciplinare le modalità di valutazione periodica e finale degli apprendimenti delle alunne e degli alunni di scuola primaria.
Pochi giorni prima di tale emanazione, il Consiglio superiore della Pubblica istruzione aveva espresso un unanime parere favorevole al provvedimento e aveva anche auspicato che questa innovazione costituisse un punto di partenza per riavviare un dibattito culturale e pedagogico finalizzato al rinnovamento di questo segmento fondamentale del percorso scolastico. In questo documento, il Consiglio ha inoltre avanzato alcuni suggerimenti e proposte di modifica, in buona parte recepite nel testo definitivo del provvedimento ministeriale.
Per il CSPI il significato di questa riforma, con l’Ordinanza che l’ha seguita, oltrepassa la “mera sostituzione dei voti e riporta la scuola e i docenti a considerare la valutazione un’operazione complessa – che necessita di una chiara definizione degli obiettivi di apprendimento, dei contenuti e degli approcci metodologici oltre che dei criteri e delle modalità – collegandola alla progettazione didattica in un processo unitario che il voto ha finora schiacciato in una pseudo oggettività e trasparenza che di fatto non esistono”.
A questo punto, il senso effettivo che assumerà questa innovazione normativa sarà definito soprattutto dalle sue concrete realizzazioni nei contesti scolastici, già a partire dalla imminente tornata di valutazioni intermedie, sia pure con la gradualità che per quest’anno scolastico è imposta dalle difficoltà dell’emergenza Covid 19.
In che misura si potrà realizzare quella “funzione propulsiva” che, secondo il parere del CSPI, consentirà di attribuire alla valutazione nella scuola primaria effettive funzioni educative, formative e auto valutative? Quanto, al contrario, la riforma si tradurrà in una meccanica sostituzione dei voti numerici in giudizi per cui, per esempio, al 9 e 10 corrisponderà “Avanzato” mentre 7 e 8 diverranno “Intermedio”, e così via? E, soprattutto, per quello che interessa principalmente in questa piattaforma web, quali saranno le modalità di comunicazione con le famiglie in merito al nuovo sistema di valutazione?
Vale la pena, allora, riportare alcuni punti problematici che nei prossimi mesi potranno costituire degli indicatori per continuare a monitorare la direzione della riforma. Infatti, già da quest’anno le scuole attueranno le disposizioni dell’Ordinanza per quanto riguarda il documento di valutazione e, in modo progressivo, le indicazioni delle Linee Guida in relazione alla definizione degli strumenti e delle modalità di applicazione.
- Le Linee guida hanno formalmente recepito le acquisizioni della più avanzata ricerca in campo educativo e docimologico. In questo senso si evidenzia che la sostituzione del voto numerico con i giudizi descrittivi deve consentire di rappresentare i processi cognitivi, emotivi e sociali attraverso cui si manifestano i risultati degli apprendimenti. La valutazione deve diventare lo strumento essenziale per valorizzare la progressiva costruzione delle conoscenze, sollecitare le potenzialità degli allievi, sostenere la motivazione al miglioramento continuo.
- Per assicurare tale funzione formativa ai giudizi descrittivi sarà determinante il collegamento tra le modalità di valutazione e l’attività di programmazione didattica, in particolare con il Piano triennale dell’offerta formativa. In questo senso, le Linee guida collegano la valutazione intermedia e finale ad un repertorio di obiettivi di apprendimento riferiti a “campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze”.
- Ulteriore tassello ineludibile per il successo della riforma è costituito dalla formazione dei docenti. L’Ordinanza dispone attività di formazione a partire da quest’anno scolastico e per un biennio. Le prime attività on line sono state avviate dal Gruppo di lavoro istituito dal Ministero, rivolte prima agli Uffici scolastici regionali, poi ai dirigenti e quindi ai docenti. Tuttavia, per la qualità e l’efficacia di questi interventi sarà rilevante anche la strategia formativa adottata: è dubbia l’utilità di quei progetti che si limitassero a riproporre in termini astratti e generali le linee ministeriali. Al contrario, maggiore protagonismo dovrebbero avere gli istituti e il corpo docente nella progettazione di interventi che valorizzino il lavoro cooperativo per contestualizzare percorsi e metodi mirati alle specifiche esigenze della scuola e degli allievi.
- Infine, ma non ultima, appare la questione di come coinvolgere gli scolari e le loro famiglie nel percorso riformatore, rendendo comprensibile il sistema di valutazione dei giudizi descrittivi. Nelle Linee guida si riferimento al registro elettronico e ad altri strumenti comunicativi. Ma si tratta, appunto, di “strumenti”, mentre c’è bisogno di definire le finalità e i contenuti di questa comunicazione. “.. garantire la necessaria trasparenza .. con particolare riferimento alle famiglie non italofone” appare un obiettivo minimale e non adeguato. Sarebbe importante riservare uno specifico modulo a questo argomento negli interventi di formazione rivolti ai docenti: una parte non formale né riduttiva ma che sia rivolta soprattutto a coinvolgere i genitori in merito alla valenza formativa che dovrà caratterizzare il nuovo sistema di valutazione.
In conclusione, vale la pena ricordare che l’avvio positivo di questa riforma potrà dare nuovo impulso alla riflessione sul sistema di valutazione, a partire dall’estensione dei giudizi descrittivi anche alla secondaria di primo grado.