L’iniziativa formativa di cui proponiamo un assaggio rientra nel più ampio progetto promosso dal CGD “NUOVI SCENARI DEL MONDO DEL LAVORO: RIPOSIZIONARE IL TEMA DELL’ORIENTAMENTO”. L’iniziativa ha coinvolto docenti e genitori di tre Istituti romani: I.C. Caffè, il liceo Caravillani e l’I.C. Forlanini.
Gli incontri sono stati curati dal prof. Giancarlo Tanucci, docente di psicologia del lavoro e delle organizzazioni presso l’Università Europea di Roma.
Il percorso di formazione sul tema dell’orientamento che vi abbiamo presentato in un precedente articolo, è proseguito prevedendo il coinvolgimento di una rappresentanza di genitori dei tre istituti romani aderenti al progetto.
La loro partecipazione è stata preziosa e fondamentale per aprire un dialogo e confronto con le famiglie degli studenti, che sono gli attori e i protagonisti dei temi trattati.
Il percorso formativo è stato articolato, in questa occasione secondo due incontri metodologicamente diversi: il primo incontro riservato ai soli genitori ed il secondo aperto anche alla presenza di alcuni docenti.
Nel primo incontro l’approccio è stato quello “narrativo” invitando alcuni dei genitori coinvolti a raccontare le proprie esperienze di orientamento, di scelte scolastiche e professionali che hanno caratterizzato la carriera scolastica e lavorativa. Ripercorrere e rielaborare il proprio percorso di studi, gli interventi di orientamento sperimentati, le scelte operate, le esperienze di inserimento nel mondo del lavoro, ecc. consente di comprendere il ruolo, da un lato, delle proprie aspettative, disposizioni e motivazioni e, dall’altro, dei vincoli sociali, dei “suggerimenti pressanti” di genitori ed insegnanti, delle opportunità ed occasioni offerte dalla vita, ecc. Questo recupero mnemonico consente di comprendere la diversità tra la situazione sperimentata e quella che i propri figli stanno vivendo nell’attuale scenario sociale, formativo ed occupazionale e di valorizzare lo scambio tra famiglia e scuola in tema d’orientamento.
L’esperienza si è dimostrata utile; è emersa la voglia di riportare alla memoria esperienze segnate da un contesto profondamente mutato nel corso negli anni ed il senso di questo recupero può essere sintetizzata ricollocando nel contesto storico le esperienze di orientamento:
“Un tempo era forse tutto più facile, le scelte erano lineari, spesso già segnate dalle appartenenze sociali, familiari e dalle prestazioni scolastiche. Nel momento in cui un adolescente doveva scegliere cosa fare da grande, le energie erano per lo più concentrate nel tentativo di trovare una fissa occupazione” .
Questa è la suggestione offerta all’inizio del primo incontro dal prof. Tanucci.
Portare in evidenza le proprie storie consente di focalizzare maggiormente l’attenzione sulla ricognizione e valutazione delle potenzialità e delle risorse personali e professionali che ciascun individuo può investire nelle diverse situazioni e sulle opportunità che il contesto offerte a ciascun individuo.
Si parla, quindi, di una nuova prospettiva per l’orientamento: dall’”orientamento riproduttivo” – basato sulle prestazioni – all’”orientamento per il potenziale” – basato sulle risorse disponibili in situazione.
Oggi sicuramente il mondo del lavoro è profondamente mutato. Nell’era della quarta rivoluzione industriale, nell’epoca della digitalizzazione le parole d’ordine sono flessibilità, mobilità e specializzazione. I mestieri e le professioni sono sempre più soggette a mutazioni e continue ridefinizioni e ciò rende difficile, a parte qualche raro caso, pensare di poter svolgere le stesse mansioni e attività lungo tutta l’esperienza professionale e di vita. In questo scenario per i ragazzi diventa arduo orientarsi nella complessità del mondo e proiettarsi verso un futuro che risulta così incerto, anche economicamente. A questa difficoltà si unisce la limitazione, che abbiamo già evidenziato, di un approccio all’orientamento legato a delle competenze disciplinari, con spesso poco attenzione a quelle soft skills che rendono il ragazzo capace di affrontare compiti e risolvere problemi in situazioni reali.
La prospettiva nell’ottica del potenziale mette al centro dell’attenzione la capacità del soggetti di declinare ed utilizzare le proprie competenze e le risorse personali in maniera adeguata, coerente e soddisfacente nel contesto e nella pluralità delle occasioni occupazionali e lavorative che un mercato fluido consente di scegliere e/o costruire. Offrire una consulenza d’’orientamento oggi vuol dire mettere a disposizione strumenti, risorse conoscitive, ipotesi e progetti di realizzazione personale e professionale valorizzando e personalizzando la gamma di opportunità disponibili in ogni fase della propria vita e nei contesti socio-economici in cui vivere.
Il secondo incontro, che ha visto la presenza di alcuni insegnanti, ha definito il campo di convergenza tra famiglia e scuola nella gestione del processo di consulenza per l’orientamento a partire dalla condivisione di uno strumento di osservazione e ricognizione delle competenze maturate dai figli/alunni nei diversi contesti – sociali, scolastici, familiari, ecc. – in cui sperimentare la propria capacità di realizzazione personale e di valorizzazione delle opportunità offerte.
Il CGD è Ente di formazione accreditato dal MIUR per la formazione del personale della scuola con DM 05/07/13 confermato nel 2016.